Respiro: accompagna l’essere umano che viene al mondo, scandisce la sua esistenza, cessa la sua alternanza allo scadere del tempo. Il primo e l’ultimo respiro, oltre a un numero infinito di atti respiratori, che ritmano gli scambi tra il mondo interiore dell’individuo e l’ambiente. Il respiro é la vita: possiamo fare a meno di mangiare e bere per pochi giorni, ma non possiamo vivere neppure pochi minuti senza respirare.

E’ molto di più di uno scambio chimico. Per la cultura occidentale la respirazione è una funzione fisiologica nella quale avvengono, nell’organismo umano, meccanismi gassosi necessari alla sopravvivenza; l’approccio degli orientali, invece, comprende e arricchisce gli aspetti somatici attraverso il riconoscimento del concetto di energia vitale.

Energia: una parola utilizzata per definire forze appartenenti al mondo della fisica (magnetica, gravitazionale, nucleare) e, anche, per   descrivere altre manifestazioni, più difficili da definire con parametri razionali: l’essenza della vita, la forza che permea tutto ciò che vive. In oriente questa forza assume nome diversi: prana per gli indiani, qi o chi per i cinesi, ki per i giapponesi, ga-llama  per i tibetani. Aldilà dei nomi, in tutte queste tradizioni il respiro è considerato un veicolo fondamentale di energia vitale. Oggi la fisica quantistica e le neuroscienze, stanno creano un ponte tra le intuizioni dell’oriente e il pragmatismo occidentale.

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