Menu principale:
Percorso personale di BreathWork
Ci si può avvicinare al BreathWork spinti da bisogni urgenti, quali superare una difficoltà o risolvere un problema di natura interiore o di comportamento o di relazione.
Oppure un’altra motivazione valida è quella di essere alla ricerca della qualità, non solo nella vita pratica ma anche nella vita interiore. La moderna Psicologia Positiva (Martin E.P. Seligman, John Teasdale e Bernard Weiner) vede in questa spinta alla “felicità” un’importante leva personale e sociale.
Un’altra ottima spinta è semplicemente la curiosità: una forza interiore che ci guida verso ciò che non conosciamo, con l’intenzione di farlo diventare parte della nostra esperienza. La curiosità è una qualità tipica del bambino che di sua natura è, oltre che curioso, anche aperto ed entusiasta.
Tra le motivazioni più frequenti che spingono ad intraprendere un percorso di BreathWork c’è l’autoconoscenza, lo stare meglio con se stessi, il desiderio di risolvere i conflitti tra la mente e il sentimento, il bisogno di nuove risorse interiori, il voler rinnovare il proprio senso della vita e dello stare al mondo, il desiderio di comprendere meglio gli altri e di migliorare le proprie relazioni interpersonali, il bisogno di sciogliere tensioni fisiche ed emozionali, il ricercare maggiore consapevolezza, il desiderio di avere maggiori strumenti pratici per gestire efficacemente il proprio corpo, la mente e le emozioni, il bisogno di maggiore espressione di sé, la ricerca dei propri talenti, la rieducazione respiratoria.
Perché scegliere un approccio che abbia il suo fulcro sulla respirazione per realizzare questi obiettivi? Perché il respiro è un atto che racchiude potenzialità.
Perché è fondamentale per la vita e ne comprende tutti gli aspetti.
Perché è un approccio che passa dal corpo e dalla sua naturale saggezza, per arrivare alla mente, alle emozioni e all’anima.
Leggi anche "BreathWork: a cosa serve nella Professione"